Army of the Dead: l’Ocean 11 con più morti e meno Julia Roberts
Army of the Dead: l’Ocean 11 con più morti e meno Julia Roberts
Dopo diciassette anni dal suo primo film, un riuscito remake di Dawn of the Dead, Zack Snyder torna a parlare di morti viventi con Army of the Dead; un film che mischia il post-apocalisse zombie con il genere great caper.
La trama del film è riconducibile più a quest’ultimo genere che all’horror: Scott Ward un ex-mercenario viene assoldato dal miliardario Bly Tanaka per svaligiare un casinò di Las Vegas, ormai popolata da zombie.
Zombie alpha
Una terra di nessuno ai cui confini, i rifugiati, segregati con la scusa della quarantena, sono vessati da guardie corrotte e senza scrupoli e al cui interno gli zombie più forti e intelligenti, gli alpha, stanno creando una propria società tribale sotto il comando di Zeus, il “paziente 0” che ha dato inizio al contagio.
Army of the Dead
Nella sua critica all’esercito, il film di Snyder non si discosta dall’opera “romeriana”: Zeus è opera del governo e quando il contagio di abbatte su Las Vegas è un gruppo di residenti armati a formare un’efficiente linea di difesa e soccorso dove l’esercito fallisce miseramente.
Ed è l’esercito, e chi lavora con esso, il vero burattinaio dietro la storia: la rapina è solo un pretesto per entrare a Las Vegas e ottenere la testa di un alpha, per rendere possibili nuovi esperimenti.
Se da un lato questo punto della trama appare intrigante, dall’altro rende inutile l’esistenza stessa dei protagonisti, la cui presenza è solo una forzatura di trama per avere quanta più carne da cannone possibile.
Malgrado questo è decisamente un film encomiabile.
Snyder ci offre delle scene d’azione semplicemente eccezionali e regala allo spettatore momenti di assoluta suspense e sorpresa, anche quando crede di aver già capito chi sopravviverà e chi no.
Zack Snyder
Lo stesso mondo degli Alpha ci appare estremamente interessante: come già in Land of the dead, siamo rapiti da come i morti viventi assumano coscienza della propria identità e si evolvano lentamente in una società e il cui culmine si raggiungerebbe dalla nascita del figlio di Zeus e della sua regina.
Possiamo vedere come questo film si ricolleghi al lavoro di Snyder di Dawn of the Dead, non solo attraverso l’immagine del neonato zombie, ma sopratutto per il finale assolutamente negativo della vicenda.
In Army of the Dead nessuno ottiene ciò che sperava, in una futilità che rispecchia l’inutile fuga dei sopravvissuti di Dawn of the Dead, che abbandonano il loro rifugio solo per raggiungere un’isola popolata da zombie.
Laureata in Lettere e Antropologia, tutto il suo piano di studi si può tradurre in cinque semplici concetti: libri, fumetti, cinema, media, pizza. Cerca di farsi strada come scrittrice. Nel frattempo vi studia e osserva. Praticamente innocua.