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Ad astra, la storia romana dal punto di vista del Giappone

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Ad astra, la storia romana dal punto di vista del Giappone

Ad astra, la storia romana dal punto di vista del Giappone
La Roma giapponese

Ad astra, la storia romana dal punto di vista del Giappone

I giapponesi  amano la storia europea. Almeno, così sembra a giudicare da manga famosi come Versailles no Bara.

Non ci amano quanto amano l’America, ma la storia europea esercita almeno un po’ di curiosità. Il boom si è registrato negli ultimi anni, complice un più stretto rapporto col continente europeo, e ha visto la creazione di manga sul Rinascimento italiano (come Arte o Renaissanance Eve , quest’ultimo non ancora pubblicato ma che sembra già promettere bene dalle premesse), la rivoluzione francese, la guerra dei trent’anni, ecc.

Ma il periodo storico di cui parla il manga Ad astra è uno dei più importanti della storia romana, eppure poco trattato proprio dal fumetto nostrano.

Si tratta del periodo delle guerre puniche, e dei suoi protagonisti, Annibale e Scipione l’Africano.

Storia ed epicità nel manga

Ad astra, la storia romana dal punto di vista del Giappone
la storia romana dal punto di vista del Giappone

Ad astra è un gioiello di narrativa di Mihachi Kagano, che forse non ha ricevuto l’hype o l’attenzione che meritava.

Ripercorre le storie di due giganti della storia, ma non dimentica di raccontare anche le storie di personaggi forse minori, ma che hanno contribuito a fare la storia, nell’uno o nell’altro schieramento.

Diversi schieramenti stesse colpe

Non c’è bianco o nero, entrambi gli schieramenti si sono resi colpevoli di crimini indicibili.

Annibale è il risultato di quello che i romani hanno fatto alla sua gente, un leader dal forte carisma che persino i nemici devono rispettare.

Scipione è l’uomo del destino, nato per essere colui che abbatterà Annibale, ma ne è al contempo il riflesso, una versione diversa di come sarebbero state le cose in altre circostanze.  

Manga dai toni forti, con uno stile che si sforza di essere quanto più vicino alla realtà che a volte risulta fastidioso, Ad astra è una tragedia.

La tragedia di due predestinati che verranno abbandonati quando avranno portato a termine il loro ruolo, la tragedia della guerra, della morte, di odi così forti da passare di padre in figlio.

C’è un sottotono soprannaturale, come se gli dei fossero presenti e giocassero coi mortali. La verità è che non c’è nulla di divino, solo desolante umanità che riesce ad arrivare a livelli di grandezza quasi leggendari.

Ad astra è un racconto che va letto in piccoli dosi, da godere e sui riflettere, perché riesce a parlare degli orrori di ieri quanto di quelli di oggi.

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Annamaria Nazzaro

Collaboratrice, futura storica dell'arte (si spera) ed appassionata di fumetti, videogiochi, serie tv e film. Attualmente ho un podcast, Eva deve morire, su Spotify. Spero di potervi vedere presto anche lì.

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