A quiet place 2…e gli altri film muti!
Ma quant’è bello A quiet place 2? Proviamo a raccontarvelo (senza spoiler) ma soprattutto a darvi qualche motivo per cui andarlo a vedere al cinema.
Dirò di più. La seconda parte del film scritto e diretto dall’attore John Krasinski (Jarhead, Promised land, Detroit) è anche più bella della prima. Per cui, se avete apprezzato l’inizio dei giochi, sbrigatevi a comprare il biglietto e a gustarvi questo fantastico horror.
Il regista, peraltro marito della protagonista Emily Blunt, sceglie di ripartire esattamente da dove il film precedente (2018) si era interrotto. L’idea è di dar vita ad una nuova serie? Probabile, considerando il finale di questo nuovo A quiet place. Ma non è detto: la saga della famiglia Abbott, impegnata a sopravvivere ad un’invasione aliena, potrebbe già aver detto tutto. E, nonostante ciò, potremmo essere pienamente soddisfatti.
Il film, peraltro, è perfettamente seguibile e godibile anche da chi non ha visto la prima parte. Attraverso un incipit tutto giocato sui piani sequenza, Krasinski riesce a riassumere le basi del racconto: chi sono i protagonisti, chi sono i mostri e che particolarità fisica hanno, qual è il loro punto debole e chi, alla fine della prima parte, ci ha lasciato.
Fatte le dovute premesse, si parte con la storia vera e propria. I nostri “survivors” entrano in contatto con una loro vecchia conoscenza, che li aiuterà a trovare altri essere umani sopravvissuti. Ma non tutto filerà liscio, anche perché gli alieni tutto hanno in mente tranne che passare per fessi. E…un decibel in più o in meno può fare la differenza.
Il cuore di A quiet place 2 sta tutto nella parte centrale e finale del film. Inanellando sequenze al cardiopalma, impostate su un montaggio alternato – a volte triplice – l’autore crea un legame fortissimo fra storia e pubblico. La costruzione della tensione è estremamente sapiente, e come nelle migliori opere hitchcockiane si sofferma sui dettagli, utilizzandoli a proprio piacimento attraverso una scrittura brillante ed immediata. Lo spettatore è lì, a pensare e cercare vie di fuga, mentre gli alieni proseguono inesorabilmente la propria caccia spietata.
Oltretutto, l’intera partita si gioca sulla potenza delle immagini. Il film è praticamente muto, e vive della recitazione dei suoi attori, su tutti la giovane Millicent Simmonds. L’idea di base, la stessa che ha decretato il successo del primo A quiet place, è fulminante: finalmente un giovane regista mette delle belle immagini al servizio di intuizioni intelligenti.
In definitiva, perché non potete assolutamente perdere A quiet place 2? Beh, perché è senza dubbio il miglior film (inedito) uscito in sala dalla riapertura dei cinema. Perché sarà sicuramente il monster movie dell’anno. Perché è un perfetto esempio di thriller-horror dotato di cervello, anche se i mezzi di produzione non sono elevatissimi. E perché segna il ritorno del grande Cillian Murphy in un post-apocalittico a quasi 20 anni dal semi-capolavoro 28 giorni dopo (Danny Boyle, 2002).
E scusate se è poco.