73 anni e 1 giorno: Trapanese e il mondo del 2500
Cosa c’è nel mondo del 2500 d.C.? A raccontarcelo, in chiave distopica e post-apocalittica, è Giancarlo Trapanese con il suo nuovo racconto, 73 anni e 1 giorno (Italic Pequod, 318 pp.).
Tra circa 400 anni il pianeta Terra sarà per gran parte gestito da un’intelligenza artificiale, Scribbs. Tale sistema ha semplicemente adattato le scelte più logiche per una pacifica convivenza. Scelte drastiche, come appunto il termine della vita a 73 anni, così come la programmazione delle nascite e della vita sessuale nella vita di ogni individuo.
Protagonista della storia è Toviah, un docente di storia newyorchese, serenamente giunto alla soglia dei 73 anni. Una mattina, Toviah si sveglia con una strana sensazione di insoddisfazione esistenziale: sensazione che verrà rincarata dalle pressanti domande dei suoi studenti. Cercando svago per liberare i propri pensieri, il protagonista si prenderà alcuni giorni di riposo e con la sua compagna, Emily, va a visitare degli antichi scavi alla periferia della città.
I due quindi entreranno in contatto con una comunità sotterranea che non ha accettato le regole di Scribbs. Dopo 73 anni, le certezze di Toviah vengono ribaltate.
In poco più di 300 pagine Giancarlo Trapanese, redattore capo della Rai, snocciola i temi centrali dell’umanità. Tra filosofia, politica e storia, Toviah cerca una risposta alternativa a quella data da una macchina. Sogni, sentimenti: la spinta emotiva e irrazionale non ha generato solo mostri, ma anche la voglia di progredire e tornare a credere nell’essere umano.
Perchè leggere 73 anni e 1 giorno? Per il suo approccio ai problemi del nostro tempo. In un’epoca in cui anche l’occidente ha toccato con mano disgrazie inenarrabili, forse è veramente arrivato il momento di cercare un altro modo di esistere.
