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5 Battle Royale da vedere assolutamente

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5 Battle Royale da vedere assolutamente

Battle Royale il capostipide

Il film, ambientato in una nazione asiatica non meglio specificata, ha luogo in un futuro prossimo nel quale le dinamiche sociali moderne hanno visto diminuire pericolosamente l’autorità della popolazione adulta. Tutto ciò si riflette soprattutto nell’ambiente scolastico.

Le autorità, preoccupate per la vertiginosa crescita della criminalità giovanile, decidono di varare la Millennium Educational Reform Act, conosciuta anche come BR act. Si tratta dell’estrazione a sorte di un gruppo di studenti delle superiori che dovrà partecipare al Battle royale, un crudele gioco di sopravvivenza, nel quale i ragazzi avranno il compito di uccidersi a vicenda per difendere la propria incolumità al fine di essere eletti vincitori e poter tornare finalmente a casa. Solo l’ultimo sopravvissuto potrà fregiarsi di tale riconoscimento. Se, allo scadere dei tre giorni durante i quali si svolge il gioco, saranno in vita più individui, il comitato supervisore dei ragazzi li ucciderà tutti, facendo esplodere il collare elettronico che cinge il collo di ogni partecipante.

Fa parte del comitato, oltre ai militari, il prof. Kitano (interpretato da Takeshi Kitano). Ogni concorrente ha in dotazione una sacca nella quale trova una bussola, una mappa dell’isola, viveri per 3 giorni e un’arma. Le armi sono state assegnate ai concorrenti in maniera del tutto casuale, spaziando dai mitragliatori ai bastoni, dalle balestre alle accette, dai binocoli ai coperchi per le pentole ( Fonte Wikipedia)

Commento redazione

Il primo film che vidi di questa tipologia mi sconvolse molto, per il cinismo e la naturalezza con cui i ragazzi del film, come quelli del manga si uccidevano. Soprattutto il fatto che sia un film giapponese dove la cultura che pretende che siano gli adulti a occuparsi delle faccende pericolose… Davvero un fulmine a ciel sereno ma un capolavoro anche grazie al lavoro del maestro Kitano.

Battle Royale

Squid Game la new entry

Corea del Sud. Seong Gi-hun, un uomo divorziato e sommerso dai debiti, viene invitato a giocare ad una serie di giochi tradizionali per bambini per vincere una grossa somma di denaro. Egli accetta l’offerta e si ritrova in un luogo sconosciuto insieme ad altre 455 persone con debiti simili ai suoi. I giocatori sono tenuti costantemente sotto controllo da delle guardie vestite di rosso, sotto la sovrintendenza di un Front Man. I giocatori scoprono sin da subito che chi perde viene ucciso, e ogni morte aggiunge 100000000  al montepremi finale di 45600000000 ₩ (circa 33000000 ). Gi-hun fa squadra con altri giocatori, incluso il suo amico d’infanzia Cho Sang-woo, per sopravvivere alle sfide fisiche e psicologiche sottoposte dai giochi. (Fonte Wikipedia)

Commento redazione

La società Koreana è molto moderna attenta al denaro, alla carriera e all’estetica, non sono sorpreso dell’idea che il film dia priorità al denaro che alla vita delle persone. Un gioco orribile da cui si può uscire con una votazione democratica? Beh una grande innovazione nel genere lo ammetto. Eppure non convince il seguito dall’accadimento, per quanto una persona possa essere economicamente ai margini della società non sceglierebbe mai di ritornare in un simile posto una seconda volta. Tanti colpi di scena davvero una bella serie.

Squid Game

Qube l’astuzia o la fortuna

Il poliziotto Quentin, la dottoressa Holloway, l’architetto Worth, la studentessa di matematica Leaven e il ladro esperto in evasioni Rennes, detto “Scricciolo”, si ritrovano intrappolati in una stanza cubica con sei portelli – uno per ogni lato della stanza – che si aprono su altrettanti ambienti simili (in uno dei quali è appena morto un uomo, Alderson). Nessuno di loro riesce a ricordare come è arrivato in quel luogo e decidono così di cercare una via di fuga.

È Rennes ad informare il gruppo della presenza di trappole nascoste e spiega che per capire quali settori sono sicuri, lancia uno scarpone all’interno della stanza in cui vuole andare. Con questo sistema i cinque si spostano inizialmente da un settore all’altro ma presto Rennes viene ucciso da una trappola che si attiva solo quando viene in contatto con gli esseri viventi.

Bloccati da tale intoppo al loro piano, i superstiti cercano di capire come distinguere le stanze sicure da quelle con le trappole. È così che Quentin nota che alla matematica Leaven sono stati lasciati gli occhiali da vista; così le chiede di dare un’occhiata ai numeri riportati in ogni settore e la ragazza scopre che i settori numerati senza numeri primi sono sicuri. (Fonte Wikipedia)

Commento redazione

Questo film mi ha trasmesso un’inquietudine come nessuno mai aveva fatto prima. Pensare di ritrovarsi in un posto sconosciuto dove ogni stanza nasconde una trappola mortale o la salvezza mantiene la tensione del film a livelli altissimi per tutta la durata della pellicola. Per settimane mi sono posto domande su cosa ci fosse al di fuori delle stanze e chi ci fosse dietro a tutto questo, magistrale.

Qube

Alice in Borderland l’evoluzione del battle royale

Arisu, un ex-studente universitario disoccupato e appassionato dei videogiochi, si ritrova improvvisamente in una Tokyo desolata in cui lui e i suoi amici devono competere in giochi pericolosi per sopravvivere. In questa distopia, Arisu incontra Usagi, una giovane donna che li affronta da sola e insieme decidono di capirne i meccanismi per arrivare sempre più vicino agli architetti e ai game master creatori della distopica Tokyo. (Fonte Wikipedia)

Commento redazione

Alice in Borderland è l’evoluzione del battle royale, di fatto introduce i giochi mortali e non la semplice competizione tra la vita e la morte come succedeva nel primo capitolo di Kitano. Si può giocare e acquisire punti da utilizzare per rimanere in questa città fantasma rischiando la vita, oppure lasciarsi morire fino allo scadere del visto di soggiorno per mancanza di punti. Una trama davvero misteriosa che non ci permette di capire quali siano le forze in gioco. Abbiamo amato sia il manga che la serie.

Alice in Borderland

Hypercube meno del primo ma più di molti altri.

Otto sconosciuti si risvegliano in un misterioso luogo costituito da stanze cubiche con una porta ad ogni faccia che conduce ad un altro livello. Non tardano a capire che le stanze si muovono, non solo nello spazio, ma anche nel tempo, e molte contengono trappole mortali. Benché inizialmente i prigionieri sembrino non avere niente in comune, comprenderanno di essere in un qualche modo legati, anche in modo indiretto, ad una delle maggiori aziende produttrici di armi, la “Izon”. Infatti Simon è un investigatore privato assoldato dai genitori di Rebecca, una dipendente della stessa compagnia scomparsa; Sasha, la ragazza cieca, è una hacker nata in provetta responsabile di avere progettato i principi del cubo a quattro dimensioni; Max è un programmatore di videogiochi; Jerry ha costruito le pareti a sensori; Mrs. Paley è un’ex-matematica che ha collaborato con la compagnia per la progettazione; infine Julia è l’avvocato che rappresenta la Izon.

Non tutti rivelano subito il loro legame con l’azienda; dal momento che il Cubo funziona su un piano multidimensionale, i protagonisti si imbattono in realtà differenti incontrando loro stessi e vedendo, talvolta, che il “gioco” è per loro finito male. Il tempo non ha senso, in alcune stanze tutto scorre molto più velocemente. Un esempio è il ritrovamento dei cadaveri in stato di mummificazione di Max e Julia da parte di Kate, i quali avevano intrapreso un rapporto intimo all’interno di un livello dove l’andamento temporale era molto più veloce del normale. O di Simon, impazzito, che viene scalciato da Kate all’interno di un’altra stanza e la donna lo ritrova pochi secondi dopo all’imbocco di questa invecchiato di decenni. Un numero si presenta più volte all’attenzione dei protagonisti: 60659. (Fonte Wikipedia)

Commento redazione

Bellissimo eccezionale, un capolavoro del suo genere, il livello di angoscia sale notevolmente rispetto al primo e ci vengono svelate molte cose. In questo secondo capitolo del Cubo vengono citate teorie fantascientifiche e riusciamo a capire il coinvolgimento dei personaggi chiusi all’interno della struttura. Una giusta conclusione per il film che lascia per un istante l’amaro in bocca, ma da anche grande soddisfazione. Unica pecca l’assenza della tensione che si percepisce nel primo film. La serie Cube è un Battle Royale completamente diverso dagli altri, non si compete per la vita o per il denaro, ma per la scienza e il sapere.

Hypercube

5 Battle Royale da vedere assolutamente

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Valentino Coratella

Presidente dell'Associazione Culturale Fumetti Indelebili, Caporedattore di fumettindelebili.com, organizza da 7 anni la fiera del fumetto di San Benedetto del Tronto, il San Beach Comix. Disegna fumetti, scrive racconti, intervista fumettisti, sceneggiatori, cosplayer e fotografi. Di recente ha iniziato a realizzare cosplay, a presentare gare e a ricoprire la mansione di giudice di gara. Adora realizzare editoriali su videogiochi e musica di genere nerd metal.

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