3 fumetti per il Pride Month
3 fumetti per il Pride Month
Per festeggiare il mese dell’orgoglio LGBTQIA+, ecco qui una breve lista di fumetti a tema da non perdere:
1) Il marito di mio fratello, Gengoroh Tagame
Scrivere un manga queer con un protagonista omofobo può sembrare una pessima idea, ma Tagame la fa funzionare alla grande.
Yaichi, padre single di Tokyo, riceve un ospite inatteso: Mike, marito del suo fratello gemello defunto.
La figlia Kana accetta subito Mike, che è venuto in Giappone dal Canada solo per conoscere la famiglia del compagno; mentre il protagonista, un po’ a disagio, affronta i propri pregiudizi e comincia a fare pace col passato.
Definito “un lavoro bello, commovente e profondamente umano” da James Yeh di Vice, Il marito di mio fratello è opera di Gengoroh Tagame, mangaka apertamente gay conosciuto soprattutto per i suoi fumetti a tema erotico.
La miniserie, di due volumi in tutto, ha anche un fortunato adattamento j-drama (cioè una serie tv giapponese). Gli attori sono quasi identici ai personaggi, vero?
2) Un anno senza te, Luca Vanzella e Giopota
Tantissime storie partono dall’inizio di un amore, molte meno partono dalla fine.
Antonio è stato mollato dal ragazzo e passa un lungo, lungo anno senza di lui. Come se la caverà? I due, prima o poi, torneranno insieme?
Delicata e surreale, questa graphic novel è ambientata in un mondo che assomiglia al nostro, ma allo stesso tempo vi differisce profondamente: una sorta di riflesso distorto, insomma, creando un’atmosfera onirica indimenticabile, anche grazie al talento artistico di Giopota.
Se l’ambientazione non è del tutto realistica, i sentimenti di Antonio invece sono universali; una storia emozionante, insomma, che consigliamo a tutti, anche a chi romantico non è.
3) La mia adolescenza trans, FumettiBrutti
Se volete leggere i migliori fumetti italiani a tema LGBT+, le graphic novel di Josephine Yole Signorelli, in arte FumettiBrutti, sono imprescindibili.
Autobiografico e crudo, La mia adolescenza trans non fa sconti a nessuno, nemmeno alla protagonista stessa. Persino il colore delle pagine, un giallo acido che sembra voler ferire gli occhi dei lettori, sottolinea il cinismo di fondo della narrazione, che nonostante tutto troverà il proprio “lieto fine” (sempre se si può usare questo termine per la vita reale).
Ancora oggi persistono tanti, troppi pregiudizi nei confronti delle persone trans, e si parla ancora troppo poco – in termini non negativi, allarmisti, scandalistici – di questa fetta dell’umanità, nonostante la loro visibilità sia aumentata in modo vertiginoso: pertanto, voci come quelle di FumettiBrutti sono più importanti che mai.
Grazie per aver letto l’articolo fino a qui, e buon mese del Pride a tuttə!